Questione di turni
Mar. 9th, 2022 04:00 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
COWT12. WEEK 4
M3: 300
Chuuya appese il calendario del mese al frigo con una calamita. “È febbraio, il secondo mese dell’anno, e siamo già immersi nei pannolini sporchi di merda.” Dichiarò così il suo scarso ottimismo per la situazione.
Seduto al tavolo della cucina, Dazai alzò gli occhi al cielo, poi abbassò la zip della felpa per allattare il suo bambino, prima che cominciasse a lamentarsi.
“Prima notifica del mese,” disse Mori, che aveva appena smesso di litigare con la macchinetta del caffè. “Entro due settimane, il nuovo appartamento sarà pronto.”
Chuuya tolse il cappuccio dal pennarello rosa e fece una bella X sul giorno quindici. “È questo il giorno in cui dovremo cominciare a fare i turni.”
“Grazie del disturbo,” disse Dazai, sarcastico. “Ma posso farcela da solo.”
“Nessuno ce la fa da solo,” obiettò Mori. “Devi fare il genitore, non l’eroe.”
“No, certo, il ruolo dell’eroe spetta a Chuuya!” Esclamò Dazai, invelenito.
“Smettila di avercela con me!” Sbottò il rosso. “Ho agito per il bene di Saku!”
“Svegliarlo nel cuore della notte perché pensi che sia morto, non è agire per il bene di Saku!”
“Era immobile da ore!” Si giustificò Chuuya. “La sindrome della morte in culla è una cosa seria!”
Mori gli lanciò un’occhiata eloquente, ma quella storta di Dazai lo raggiunse per prima. “Non so se sei più ferrato in questioni d’intelligenza o di delicatezza, Chuuya,” disse quest’ultimo.
Il Boss della Port Mafia prese un sorso del suo caffè e fece un respiro profondo. “Seconda notifica del mese: un’enorme di dose di pazienza da recapitare dritta a me.”
Chuuya impugnò il pennarello rosa, pronta a prendere nota sul calendario. Si bloccò a metà dell’atto, sentendosi un idiota. “Era sarcasmo, Boss?” Domandò.
Dazai sbuffò sonoramente. “Intelligenza,” si rispose da solo. “Sei molto più ferrato in intelligenza.”
M3: 300
Chuuya appese il calendario del mese al frigo con una calamita. “È febbraio, il secondo mese dell’anno, e siamo già immersi nei pannolini sporchi di merda.” Dichiarò così il suo scarso ottimismo per la situazione.
Seduto al tavolo della cucina, Dazai alzò gli occhi al cielo, poi abbassò la zip della felpa per allattare il suo bambino, prima che cominciasse a lamentarsi.
“Prima notifica del mese,” disse Mori, che aveva appena smesso di litigare con la macchinetta del caffè. “Entro due settimane, il nuovo appartamento sarà pronto.”
Chuuya tolse il cappuccio dal pennarello rosa e fece una bella X sul giorno quindici. “È questo il giorno in cui dovremo cominciare a fare i turni.”
“Grazie del disturbo,” disse Dazai, sarcastico. “Ma posso farcela da solo.”
“Nessuno ce la fa da solo,” obiettò Mori. “Devi fare il genitore, non l’eroe.”
“No, certo, il ruolo dell’eroe spetta a Chuuya!” Esclamò Dazai, invelenito.
“Smettila di avercela con me!” Sbottò il rosso. “Ho agito per il bene di Saku!”
“Svegliarlo nel cuore della notte perché pensi che sia morto, non è agire per il bene di Saku!”
“Era immobile da ore!” Si giustificò Chuuya. “La sindrome della morte in culla è una cosa seria!”
Mori gli lanciò un’occhiata eloquente, ma quella storta di Dazai lo raggiunse per prima. “Non so se sei più ferrato in questioni d’intelligenza o di delicatezza, Chuuya,” disse quest’ultimo.
Il Boss della Port Mafia prese un sorso del suo caffè e fece un respiro profondo. “Seconda notifica del mese: un’enorme di dose di pazienza da recapitare dritta a me.”
Chuuya impugnò il pennarello rosa, pronta a prendere nota sul calendario. Si bloccò a metà dell’atto, sentendosi un idiota. “Era sarcasmo, Boss?” Domandò.
Dazai sbuffò sonoramente. “Intelligenza,” si rispose da solo. “Sei molto più ferrato in intelligenza.”